Lo scopo dell’immunoterapia è di stimolare la risposta del sistema immunitario dell’organismo contro le cellule tumorali, puntando la loro azione su specifiche caratteristiche genetiche. I farmaci immunoterapici sono iniettati direttamente in vena (somministrazione per endovena). La terapia si riceve in regime ambulatoriale o di day hospital. Ciascun ciclo di immunoterapia dura pochi minuti ed è seguito da un periodo di riposo di alcune settimane per consentire all’organismo di superare gli effetti collaterali. Il numero totale di cicli dipende dal tipo di farmaco utilizzato, dalla risposta del tumore alla terapia e dalla gravità degli eventuali effetti collaterali.

Gli immunoterapici utilizzati per il trattamento del tumore della laringe sono nivolumab e pembrolizumab, entrambi appartenenti alla classe dei cosiddetti inibitori del checkpoint. Questi farmaci bloccano l’attività di una proteina che a sua volta blocca l’attività delle cellule T del sistema immunitario, che in questo modo possono contribuire anch’esse a provocare la morte delle cellule tumorali, favorendo al contempo la riduzione delle dimensioni del tumore o impedendone la crescita. Nivolumab e pembrolizumab si somministrano entrambi per infusione in vena.

Nei casi di tumore della laringe metastatico, l’immunoterapia può essere somministrata da sola o in combinazione con la chemioterapia, purchè il tumore della laringe esprima un alto livello della molecola bersaglio PD-L1.

I farmaci immunoterapici sono in genere molto ben tollerati, ma talvolta possono causare effetti collaterali tra cui: stanchezza, eruzione cutanea, disfunzioni della tiroide, diarrea, mancanza di respiro e tosse. A volte, possono indurre una reazione abnorme del sistema immunitario contro altre parti dell’organismo. Si tratta di un effetto collaterale raro, ma che può avere serie conseguenze su polmoni, fegato, pancreas e intestino, come anche sulle ghiandole che producono alcuni ormoni.

È il medico curante a informare il paziente su quale farmaco è più adatto al suo caso e sugli eventuali effetti collaterali che potrà sviluppare. La cosa importante è che, nel caso in cui il paziente ritenga di avere degli effetti collaterali, lo segnali immediatamente al medico curante, affinché possa adottare i provvedimenti più opportuni.

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