In Italia, ogni anno a circa 130.000 persone in età lavorativa viene diagnosticato un cancro. Se sei un datore di lavoro, è probabile che tu ti possa trovare nella condizione di fronteggiare l’impatto del cancro, diagnosticato ad un tuo dipendente, sull’organizzazione aziendale, sulla produzione e a rispondere ai bisogni del lavoratore malato.
I responsabili delle risorse umane, i line manager come anche i colleghi del lavoratore malato di tumore potrebbero aver bisogno di supporto. Qualunque sia la tua esigenza, abbiamo un'opzione per te!
PRO JOB. Lavorare durante e dopo il cancro: una risorsa per l'impresa e per i lavoratori prevede strumenti volti a promuovere l’inclusione dei lavoratori malati di cancro nel mondo produttivo, sensibilizzare il management a creare per il malato condizioni ottimali nell’ambiente di lavoro, agevolare i lavoratori che hanno parenti malati a conservare il lavoro come previsto dalle tutele normative vigenti, disincentivare il ricorso a procedure inadeguate per fronteggiare le conseguenti difficoltà sul lavoro.
Se ciò viene assicurato, l’azienda non solo protegge l’integrità del funzionamento organizzativo, ma riesce anche a conservare e a valorizzare i talenti e le professionalità dei propri dipendenti.
Cosa può fare Aimac per le aziende?
Aimac dal 2012 ha sviluppato, e messo a punto negli anni, un modello di intervento innovativo, adattabile e replicabile in ogni contesto aziendale. Aimac fornisce:
- formazione professionale ai responsabili HR, line manager, personale dipendente
- consulenza ai datori di lavoro
- informazioni personalizzate ai lavoratori malati di cancro ed ai lavoratori che assistono familiari malati, garantendo totale riservatezza
- supporto psicologico ai lavoratori malati di cancro ed ai lavoratori che assistono familiari malati, garantendo totale riservatezza
- strumenti informativi sui tumori, le terapie, gli aspetti sociali e lavorativi connessi alla malattia
- orientamento nel percorso di cura e assistenza
Perché adottare il modello PRO JOB?
Sono 4 i principali effetti positivi di questo intervento, e si diffondono a tutto l’ecosistema umano dell’azienda, con i suoi dipendenti e manager e le loro famiglie.
- Viene promossa, a livello aziendale, la conoscenza delle azioni di sostegno previste sia dalla normativa vigente che dagli accordi aziendali a favore dei lavoratori direttamente o indirettamente (loro familiari) colpiti dalla malattia tumorale, delle forme di tutela attualmente disponibili (giuridiche, professionali, contrattuali, policy aziendali, ecc.)
- Vengono sensibilizzati il management e tutti i dipendenti all’adozione di comportamenti etici mirati al mantenimento e alla tutela delle condizioni di lavoro di coloro che sono stati colpiti direttamente o indirettamente dalla malattia tumorale. Ciò serve a garantire il miglior reinserimento al lavoro, facilitando l’accesso alle opportunità fornite dalla normativa vigente e dagli accordi contrattuali, promuovendo l’utilizzo di strumenti di flessibilità lavorativa (telelavoro, smart work, part-time, orario flessibile) per conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura o di assistenza ai propri familiari ammalati anche al gine di prevenire contenziosi certamente evitabili ed aumentare la coesione sociale.
- Vengono progettate iniziative formative specifiche finalizzate al supporto della gestione di casi in azienda.
- Si costituisce un Disability Management Team per la migliore gestione del reinserimento del paziente in azienda.
Quali sono gli obiettivi di PRO JOB?
PRO JOB, lavorare durante e dopo il cancro: una risorsa per l’impresa e per il lavoratore mira a promuovere l’inclusione dei pazienti oncologici nel mondo delle imprese, a sensibilizzare i dirigenti perché creino per i malati condizioni ottimali nell’ambiente di lavoro, ad agevolare i dipendenti che hanno parenti colpiti da tumore a conservare l’impiego grazie alle tutele giuridiche vigenti e a disincentivare il ricorso inadeguato a procedure per fronteggiare le difficoltà determinate dalla patologia. L’obiettivo finale del progetto è quello di rendere l’azienda consapevole dei bisogni emergenti dell’organizzazione e dell’individuo per rispondervi in modo adeguato, tempestivo e in autonomia recuperando, altresì, professionalità preziose che altrimenti rischiano di andare perso con conseguente danno per la produttività dell’impresa.
Il modello, premiato nel 2012 dalla Fondazione Sodalitas con il Sodalitas Social Innovation Award, è stato realizzato con successo in Eni, Ikea e Novartis