Il trattamento
La radioterapia a fasci esterni utilizza i raggi X ad alta energia prodotti dall’acceleratore lineare, un’apparecchiatura costituita da una testata che eroga i raggi X ruotando intorno a un lettino, sul quale il paziente deve sdraiarsi. Le radiazioni attraversano la cute e rilasciano la dose prestabilita all’interno dell’area da irradiare. Il principio è sostanzialmente identico a quello di una comune radiografia.
La dose totale da somministrare è suddivisa in sedute giornaliere di breve durata (dette anche frazioni) allo scopo di danneggiare il meno possibile le cellule normali rispetto a quelle tumorali, riducendo in tal modo gli effetti collaterali del trattamento. Normalmente, il ciclo di trattamento prevede una seduta al giorno per cinque giorni a settimana con una pausa nel week-end;, ma è anche possibile somministrare una dose giornaliera più elevata aumentando l’intervallo tra le sedute (ipofrazionamento) oppure 2-3 dosi giornaliere più basse a distanza di almeno 6 ore l’una dall’altra (iperfrazionamento), riducendo in tal modo la durata complessiva del trattamento. È possibile inoltre effettuare una singola seduta di radioterapia a dosi molto elevate (radiochirurgia), o in poche sedute (radioterapia stereotassica ipofrazionata) su piccoli volumi di malattia e in casi selezionati (per esempio in caso di singole metastasi encefaliche, noduli polmonari primitivi e secondari). Questi trattamenti ‘speciali’ vengono effettuati con particolati tecniche di posizionamento (casco stereotassico, maschera corporea, ecc.) e con specifici sistemi che erogano le radiazioni con precisione millimetrica. Il tipo di frazionamento e la durata del trattamento dipendono da vari fattori, in primo luogo dalle indicazioni terapeutiche, dalle condizioni generali del paziente, dal tipo e dalla localizzazione del tumore. Per tale motivo il radioterapista elabora con la massima attenzione il piano di cura in modo che sia rigorosamente personalizzato, per cui due pazienti, pur avendo lo stesso tipo di tumore, difficilmente saranno sottoposti allo stesso identico tipo di trattamento.
La durata complessiva di un trattamento radioterapico varia a seconda che abbia scopo curativo o palliativo. Il trattamento in sé è indolore, anche se gradualmente potrebbe causare effetti avversi. Le reazioni alla radioterapia, come per tutti i trattamenti, variano da individuo a individuo: alcuni pazienti riescono a condurre una vita normale, mentre altri potrebbero riferire stanchezza o sintomi tali da interrompere temporaneamente o definitivamente il trattamento radiante. Quando possibile, l’appuntamento quotidiano per le sedute sarà sempre alla stessa ora, per consentire al paziente di pianificare la giornata con maggiore tranquillità.
Nel caso non frequente in cui l’apparecchiatura impiegata per l’esecuzione del trattamento si guasti e sia necessario sospendere la terapia per quella seduta e/o per qualche seduta successiva, il radioterapista valuta attentamente l’impatto dell’interruzione sull’efficacia globale del trattamento e può decidere eventualmente di modificare lo schema terapeutico aggiungendo delle sedute o modificando la dose di radiazioni per singola frazione. Tutto il personale del centro si adopererà per minimizzare quanto più possibile il disagio derivante dal guasto.
Procedure di simulazione o centraggio
Dopo la prima visita per stabilire l’eventuale indicazione alla radioterapia, il paziente viene sottoposto alla cosiddetta TC di centraggio. È questa una fase molto importante del trattamento, perché consente al radioterapista di definire con la massima precisione la zona da irradiare (detta target o bersaglio), proteggendo dalle radiazioni gli organi sani vicini. Si definiscono in tal modo le modalità e le tecniche di irradiazione.
Durante questa fase il paziente viene sottoposto a una tomografia computerizzata (TC) convenzionale o, quando la struttura ne sia dotata e vi sia specifica indicazione, a una tomografia a emissione di positroni (PET-TC) o a una risonanza magnetica nucleare (RMN). Le immagini così acquisite serviranno al radioterapista e al fisico sanitario per elaborare il piano di cura personalizzato. La PET-TC e/o la RMN possono essere utilizzate anche nella preparazione del piano di cura di tecniche speciali di radioterapia come la radioterapia con fasci a intensità modulata o IMRT, la radioterapia stereotassica in seduta unica (o radiochirurgia) o ipofrazionata (vedi Modalità di attuazione della radioterapia esterna). Una volta stabilita definitivamente la zona da irradiare, il campo è delimitato sulla cute eseguendo, con un ago sottile e inchiostro di china, dei segnali puntiformi permanenti chiamati ‘tatuaggi’, che servono a identificare i parametri per il corretto posizionamento e ad assicurare la precisione del trattamento per tutta la sua durata. È possibile fare la doccia o il bagno senza il timore di cancellare questi segni ‘di sicurezza’.
I sistemi di immobilizzazione e contenimento
Per ottenere la maggiore efficacia possibile dalla radioterapia è necessario che il paziente sia posizionato ogni volta esattamente nella stessa posizione, rimanendo il più fermo possibile per tutta la durata della seduta. Per tale ragione si ricorre ai sistemi di immobilizzazione e contenimento.
Per l’irradiazione della testa e del collo, l’immobilizzazione è possibile attraverso un’apposita maschera precedentemente confezionata e personalizzata. Il calco viene realizzato stendendo sul viso e plasmandolo un foglio sottile di materiale plastico con appositi fori per gli occhi, il naso e la bocca precedentemente immerso in acqua calda per renderlo malleabile. Nel caso di irradiazione sulla pelvi, i sistemi di contenimento possono essere di diversi tipi, ma servono tutti a garantire il corretto posizionamento delle gambe e del bacino.
Le tecniche speciali come la radiochirurgia o la radioterapia stereotassica ipofrazionata possono richiedere sistemi di posizionamento specifici (casco stereotassico, maschera corporea , compressione addominale, ecc.), che saranno illustrati al paziente dal radioterapista.
La seduta di trattamento
Prima di iniziare il trattamento, il paziente viene sistemato dal tecnico sul lettino nella posizione prestabilita nel corso della TC di centraggio, nella quale deve rimanere il più fermo possibile anche aiutato dal sistema di immobilizzazione e/o contenimento predisposto. Posizionato correttamente il paziente, gli operatori escono dal bunker lasciandolo solo per l’intera durata della seduta, ossia pochi minuti. Il tecnico aziona la testata dell’acceleratore lineare che, ruotando intorno al lettino, raggiunge la posizione corretta per dirigere i raggi X sull’area da trattare. Tutti i centri sono dotati di un sistema audio-video attraverso il quale il paziente viene controllato costantemente durante tutta la seduta di trattamento. In caso di problemi, basta che parli o alzi la mano per richiamare l’attenzione.
Durante la seduta, inoltre, il tecnico potrebbe avere la necessità di entrare nel bunker, ad esempio per correggere la posizione del paziente o spostare il lettino di terapia.
La radioterapia in sé non è dolorosa e una seduta dura da pochi minuti fino a oltre un’ora nel caso dell’irradiazione corporea totale. L’erogazione vera e propria del fascio di radiazioni dura solo pochi minuti.