Senso di nausea: scompare di solito alla conclusione del trattamento. Il radioterapista può prescrivere dei farmaci antiemetici per alleviare il fastidio; inoltre può essere utile fare pasti piccoli e frequenti, evitando sapori forti, preferendo anche cibi più nutrienti. Talora anche i piatti di solito preferiti potrebbero essere causa di nausea e vomito come effetti collaterali della terapia e ciò potrebbe determinare un rifiuto per quegli alimenti.
Perdita dell’appetito e calo di peso: possono essere una conseguenza della diarrea e della nausea. La perdita dell’appetito può essere contrastata con dei semplici accorgimenti, come: mangiare poco e spesso; rendere il cibo più appetitoso; tenere sempre a portata di mano degli stuzzichini; mangiare lentamente, masticando bene; se l’odore di cucina dà fastidio, chiedere ai familiari di preparare i pasti; approfittare dei momenti di maggiore benessere per mangiare i cibi preferiti; riposare dopo ogni pasto. Utilizzare le ore del mattino (es. colazione a metà mattinata) per introdurre cibi, in quanto spesso sono meno predisposte a nausea.
Sono disponibili in commercio supplementi nutrizionali orali, bevande già pronte e bilanciate dal punto di vista calorico, proteico e di vitamine e minerali, che assunti nell’arco della giornata forniscono energia in più, ma non sostituiscono il pasto. Se, nonostante tutto, il peso continua a diminuire, è opportuno rivolgersi a un centro nutrizionale per una valutazione dello stato di nutrizione ed eventuale prescrizione del trattamento nutrizionale più idoneo, dalla semplice prescrizione di una dieta alimentare adeguata all’integrazione con prodotti specifici, fino alla nutrizione artificiale, in ospedale o a domicilio.
Per approfondireMaggiori informazioni sui problemi nutrizionali sono disponibili su La nutrizione nel malato oncologico e su Neoplasia e perdita di peso - Che cosa fare? |
Diarrea: può essere un effetto frequente. Il radioterapista avrà cura di prescrivere dei farmaci specifici per ridurre il sintomo. È bene bere molti liquidi e seguire una dieta povera di fibre, evitando frutta e verdura crude, oppure una dieta povera di grassi. La diarrea spesso scompare nell’arco di qualche giorno, ma può anche persistere dopo il trattamento. Vi possono essere diarrea e tenesmo, in cui le evacuazioni sono causate da un’infiammazione del retto, l’ultima parte dell’intestino. Vi può essere diarrea e tenesmo con evacuazioni frequenti, ma con poche feci, e raramente con presenza di muco o strie di sangue. Tale sintomatologia va curata con antinfiammatori locali (v. sotto).
Infiammazione a livello del retto: è dovuta all’irradiazione della regione pelvica (ad esempio per carcinoma della prostata o della vescica). Se il radioterapista la ritiene possibile, può consigliare una dieta ricca di fibre per prevenire la costipazione, che peggiorerebbe l’irritazione del retto. Se si soffre di emorroidi, il fastidio può peggiorare, e in questo caso si possono prescrivere anestetici locali, pomate o supposte a base di steroidi.
A volte, dopo l’irradiazione della pelvi, si può notare una fuoriuscita di muco o sanguinamento.
Infiammazione della vescica: è un effetto dell’irradiazione della pelvi. Bruciore o fastidio alla minzione sono i tipici sintomi, e il bisogno di urinare è più frequente del solito, costringendo il paziente ad alzarsi anche di notte. Bere una maggiore quantità di liquidi può alleviare i sintomi, ma evitare caffè, tè, alcool e succhi di frutta contenente acidi in quanto irritano la vescica e, di conseguenza, peggiorano i sintomi. Se necessario, si possono somministrare dei farmaci per alleviare i sintomi o regolare la funzionalità minzionale in corso di terapia. Il radioterapista richiederà anche controlli periodici delle urine per accertare che non siano presenti infezioni.