Prima di procedere a qualunque trattamento il radioterapista oncologo (di seguito sinteticamente il radioterapista) ha il dovere di spiegare al paziente dettagliatamente lo scopo, le modalità e le conseguenze che questo potrebbe indurre; quindi, gli chiederà di firmare un apposito modulo di consenso, con il quale autorizza il personale sanitario ad attuare tutte le procedure necessarie. Nessun trattamento può essere attuato senza il consenso del paziente, che prima di firmare l’apposito modulo deve avere ricevuto tutte le informazioni necessarie su:
- tipo e durata del trattamento;
- vantaggi e svantaggi;
- eventuali alternative terapeutiche disponibili;
- rischi o effetti collaterali.
Se le informazioni ricevute non sono chiare, non si deve avere il timore di chiedere che siano ripetute.
Il paziente ha il diritto di chiedere chiarimenti perché è importante che abbia la consapevolezza di come il trattamento sarà effettuato e quali conseguenze potrà avere. Se pensa di non essere in grado di decidere subito, potrà sempre chiedere che gli sia lasciato altro tempo per riflettere.
Le donne in età fertile devono informare il radioterapista in merito a un’eventuale gravidanza o accertata o sospetta, perché le radiazioni potrebbero nuocere alla salute del feto.
Il paziente può anche decidere di rifiutare il trattamento. In questo caso il medico gli spiegherà quali conseguenze potrebbero derivare da tale decisione o le eventuali opzioni terapeutiche alternative, se presenti per il vostro caso. L’importante è informare il radioterapista che ne prenderà nota nella documentazione clinica. Non si ha l’obbligo di fornire alcuna spiegazione per la scelta di rifiutare il trattamento, ma è utile formalizzare tale decisione e condividere con i medici le proprie preoccupazioni in modo che possano offrire i consigli più opportuni.