La radioterapia generalmente viene considerata come un’esperienza traumatica sia per i bambini che per i loro genitori. Tuttavia, una volta compreso bene in che cosa consista e che cosa comporti, questa paura viene superata, soprattutto perché non si tratta di una terapia invasiva. La maggioranza dei bambini collabora nella fase di preparazione ed esecuzione come un adulto. Anche se il genitore non può entrare nella sala di trattamento, può seguire la procedura attraverso un monitor e parlare con il bambino. I più piccoli, non collaboranti, possono essere sottoposti al trattamento in anestesia generale. Gli infermieri assistono il bambino fino al risveglio, di solito nel giro di 20-60 minuti.
I bambini possono essere trattati con la radioterapia in centri dedicati a questo tipo di terapie, dove il personale medico, infermieristico e tecnico è abituato a prendersi cura dei bambini, ha un’elevata conoscenza delle patologie pediatriche e delle esigenze specifiche dei piccoli pazienti e sa come offrire aiuto e sostegno. Per questo motivo, i genitori possono sempre fare affidamento sul personale, per qualsiasi dubbio o necessità che possa sorgere durante il percorso terapeutico.
Se il genitore ha difficoltà ad affrontare la malattia del figlio, può rivolgersi a una delle associazioni che si occupano di bambini malati di tumore. Spesso ascoltare l’esperienza di altri genitori può aiutare a risolvere i problemi e a superare le paure.