Gli interventi chirurgici e altre procedure invasive causano cicatrici, ma altrettanto possono fare lesioni cutanee o addirittura l’acne. La cicatrice è “il prodotto del processo di cicatrizzazione, ossia di quel complesso di fatti prevalentemente progressivi, che, attraverso fasi diverse, conducono alla riparazione d'una perdita di sostanza d'un qualsiasi organo o tessuto”[1]. Proprio perché rappresenta l’ultima parte di un processo di guarigione, la cicatrice ha bisogno di essere curata ed è importante prendersene cura sin dagli stadi iniziali.
La cicatrice può essere:
normale: piana, allineata rispetto alla regione corporea in cui è localizzata;
ipertrofica: è caratterizzata da un aumento di volume delle cellule che la compongono, per cui tende a diventare rossa e a rilievo, assumendo l’aspetto di un cordoncino, ma sempre entro i margini;
cheloide: lesione anormale, che si estende in modo irregolare oltre i limiti della ferita originale; l’area appare gonfia, di colore rosso, può dare prurito e dolore.
Inoltre, con riferimento alla forma, che varia in funzione della ferita da cui ha origine, la cicatrice può essere:
lineare: il tipo più comune, che si presenta come una linea dritta ed è il risultato di un’incisione chirurgica o di un’ulcera della pelle;
a stella: deriva da una lesione della cute che si espande in varie direzioni;
a V: deriva da un’incisione fatta in modo da avere due lembi di pelle che s’incontrano in un punto, ad esempio negli interventi per la rimozione di cisti o polipi.
I prodotti per la cura delle cicatrici
Fattori come la secchezza cutanea o carenze vitaminiche possono influire sulla cicatrizzazione, per cui è fondamentale prendersi cura della pelle. Esistono vari rimedi per aiutare il corretto processo di guarigione delle ferite e quindi lo sviluppo di cicatrici regolari:
creme o balsami per cicatrici che idratano la pelle, aiutano a ridurre l’infiammazione e stimolano la produzione di collagene;
Scegliere un balsamo per cicatrici che assicura il supporto necessario attraverso una composizione basata su ingredienti attivi come pantenolo o burro di Karité che idratano la pelle e accelerano il processo di riparazione. |
gel specifici, indicati per cicatrici recenti o in fase di guarigione, che contengono ingredienti in grado di favorire la corretta riparazione, ridurre il gonfiore, migliorare l’aspetto della cicatrice;
cerotti in silicone, dispositivi medici appositamente pensati per proteggere le ferite, ridurre il rischio di formazione di cheloidi, stimolare la ricostruzione del tessuto cutaneo. Esercitano, inoltre, una compressione meccanica, per cui evitano che i bordi della cicatrice si sollevino. Va considerato che l’evoluzione di una cicatrice avviene in un periodo che va dai 12 ai 18 mesi, per cui è fondamentale la costanza nell’applicazione del prodotto prescelto. Relativamente a questo, poi, si raccomanda di evitare iniziative autonome e di non fare nulla senza aver prima consultato il medico curante.
I trattamenti medici per le cicatrici
Oltre ai rimedi indicati, sono disponibili specifici trattamenti medici per le cicatrici che possono curare, accelerare i tempi di guarigione e ridurre il rischio di infezione. L’importante è intervenire tempestivamente.
I trattamenti medici da considerare sono:
- terapia con raggio laser: stimola la produzione di collagene e migliora l’aspetto della cicatrice;
- dermoabrasione: consente di rimuovere lo strato superficiale della pelle per migliorare l’aspetto visibile e tattile della cicatrice;
- iniezioni di corticosteroidi:hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione e il gonfiore;
- chirurgia plastica: vi si ricorre per rimuovere e riposizionare le cicatrici più grandi o complesse;
- filler: sostanza iniettabile utilizzata per riempire e ridurre le dimensioni della cicatrice;
- microdermoabrasione: consente di rimuovere delicatamente gli strati più superficiali della pelle, migliorare l’aspetto della cicatrice;
- peeling chimico:consiste nell’uso di sostanze chimiche rimuovere gli strati più superficiali della pelle e ridurre le protuberanze;
- onde radio:consentono di stimolare il processo di guarigione.
Come per tutti i trattamenti, è indispensabile consultare il medico curante, evitando scelte autonome, soprattutto perché il trattamento varia in funzione delle singole esigenze del paziente. Sarà il medico curante a stabilire le modalità e la frequenza del trattamento, oltre a illustrare i risultati attesi e i potenziali rischi o effetti indesiderati.
È importante sottolineare che non tutti i tipi di cicatrici richiedono necessariamente trattamenti medici, e molte cicatrici possono migliorare nel tempo con una corretta cura e gestione. Si consiglia, pertanto, sempre di consultare un medico specializzato per una valutazione e una consulenza personalizzata.
Consigli pratici per la cura delle cicatrici
- Idratare l'area circostante con un balsamo riparatore e massaggiare seguendo i movimenti consigliati dal medico o dal fisioterapista
- Se inizialmente si hanno difficoltà a toccare la cicatrice, consultare un fisioterapista, che saprà mostrare i movimenti giusti da fare, oppure applicare il balsamo/la crema con l’ausilio di una garza, picchiettando delicatamente.
- Dopo un intervento al seno, provare a sollevare in alto il braccio e muovere delicatamente i tessuti o spingere indietro le spalle e unire le scapole: avrà l’effetto di un auto-massaggio.
- Ridurre il consumo di alcol e di tabacco, che notoriamente rallentano il processo di cicatrizzazione.
- Evitare sfregamenti (ad esempio il reggiseno in caso di intervento al seno).
- Evitare l’applicazione di prodotti antisettici su ferite e cicatrici. In caso di dubbi, consultare un medico professionista.
- Per evitare che la cicatrice sia più scura rispetto al colore naturale della pelle, proteggerla dal sole facendo uso di una crema solare ad alta protezione (SPF 50+). Se l’area in cui è localizzata lo consente, coprire la cicatrice con una fasciatura o con l’abbigliamento.
Consumare alimenti che contengono proteine (carne, pesce, uova, latticini, legumi, frutta secca), vitamina C (agrumi, kiwi, fragole, peperoni, broccoli, spinaci) ed E (olio di germe di grano, semi di girasole, mandorle e noci), zinco (carne rossa, frutti di mare, legumi, semi di zucca, cereali integrali).
[1] Tratto dall’Enciclopedia Treccani.