Il tumore al seno (o tumore alla mammella), è la forma di tumore più frequente nella popolazione femminile. Esistono diversi tipi di tumore al seno: come tutti i tumori, anche quelli della mammella possono essere benigni o maligni. I tumori maligni più comuni sono detti carcinomie originano a livello della ghiandola mammaria, un complesso e sofisticato insieme di cellule molto ben organizzate fra loro e programmate dalla natura per una sola e fondamentale funzione: produrre il latte che nutrirà il neonato.

Cos'è il tumore al seno

Tipi di tumore al seno

Cause e fattori di rischio del tumore al seno

Sintomi del tumore al seno

La diagnosi per il tumore al seno 

Come si cura il tumore al seno

Tumore al seno metastatico

I controlli dopo le terapie


Cos'è il tumore al seno

Il tumore al seno (o cancro della mammella) è una malattia caratterizzata dalla presenza di cellule neoplastiche (maligne) nel tessuto mammario.
La mammella è costituita da cute, tessuto adiposo e tessuto ghiandolare. Il tessuto ghiandolare della mammella è suddiviso in unità principali o lobi, a loro volta suddivisi in unità più piccole o lobuli, dai quali si diparte una rete di dotti galattofori che si diramano fino al capezzolo. Il latte è prodotto nei lobuli e scorre lungo i dotti galattofori fino a fuoriuscire dal capezzolo.

Il tumore della mammella si forma quando alcune cellule cominciano a crescere e moltiplicarsi in maniera incontrollata soprattutto nel tessuto ghiandolare. I tumori della mammella sono di vario tipo e possono essere benigni o maligni.

I tumori benigni più comuni sono denominati fibroadenomi, non sono pericolosi e si asportano chirurgicamente solo se crescono troppo di dimensioni.
I tumori maligni più comuni, i cosiddetti carcinomi, originano dal tessuto ghiandolare.

Per saperne di più: La mammella e Che cos'è il tumore della mammella 

Torna in alto


Tipi di tumore al seno

Il tumore della mammella non è una malattia unica, ma un insieme di malattie che possono essere molto diverse da paziente a paziente. Per descrivere in maniera precisa la malattia per ogni paziente, sono state elaborate varie classificazioni.

Classificazione basata sulle caratteristiche cellulari: distingue il tumore in base alle cellule da cui ha origine. I tipi principali sono il carcinoma duttale (‘non speciale’), che origina dalle cellule dei dotti, e il carcinoma lobulare, che origina delle cellule dei lobuli.

Classificazione basata sulle caratteristiche biologiche: distingue il tumore rispetto alla presenza o meno nelle cellule tumorali di recettori per gli ormoni femminili estrogeno (ER) e progesterone (PR) e del recettore HER2. Da questo punto di vista, si distinguono 4 sottotipi principali: Luminal A, Luminal B, HER2-positivo, Triplo-negativo.

Classificazione basata sull’estensione della malattia,ossia sullo stadio, distingue i carcinomi invasivi, di qualunque sottotipo cellulare e biologico, in Carcinoma in fase iniziale (stadio I-III), Carcinoma localmente avanzato (stadio III), Carcinoma metastatico (stadio IV).

Per saperne di più: Come si classifica il tumore della mammella

Torna in alto


Cause e fattori di rischio del tumore al seno

Pur essendo le cause tuttora non completamente conosciute, sono stati individuati alcuni fattori di rischio: in primo luogo l’età, seguita da fattori legati alla salute (pregressa diagnosi di tumore del seno, alcune malattie mammarie benigne, sovrappeso, fattori ormonali, uso della pillola anticoncezionale per lungo tempo menarca precoce o menopausa tardiva, ecc) e fattori legati allo stile di vita (largo uso di alcolici per molto tempo; fumo di sigaretta; alimentazione ricca di grassi saturi, povera di frutta e verdura);  

In casi molto rari (meno di 10 su 100) la malattia è causata da mutazioni genetiche, che più spesso sono a carico dei geni BRCA1 e BRCA2, ma vi sono anche geni meno frequenti che predispongono al suo sviluppo.

Per saperne di più: Cause e fattori di rischio del tumore della mammella

Torna in alto


Sintomi del tumore al seno

Negli stadi iniziali, la malattia non dà luogo a sintomi specifici, ma ogni donna dovrebbe conoscere bene le proprie mammelle per essere in grado di riconoscere eventuali cambiamenti, tra i quali: variazione di dimensioni o forma, presenza di rilievi o infossamenti sulla superficie (pelle a buccia d’arancia), di protuberanza o ispessimento, di segni di infiammazione (cute arrossata, calda, talvolta anche dolente), di un nodulo duro; retrazione del capezzolo o ispessimento nell’area situata dietro il capezzolo, eczema sul capezzolo o nell’area circostante (in casi rari), secrezione ematica (in casi molto rari); gonfiore a livello dell’ascella, dell’avambraccio o di tutto il braccio.

Per saperne di più: Sintomi del tumore della mammella

Torna in alto


La diagnosi per il tumore al seno

Il migliore metodo di diagnosi per le donne di oltre 50 anni è la mammografia, una radiografia dei tessuti interni della mammella, che permette di evidenziare la presenza di un nodulo, ancora prima che possa essere ‘palpabile’. La mammografia è ugualmente importante per la diagnosi precoce della malattia anche in assenza di sintomi o segni della sua presenza.

Le altre metodiche più utilizzate per formulare la diagnosi di un tumore della mammella sono:

  • Analisi del sangue: servono per controllare le condizioni generali della paziente.
  • Ecografia: esame che utilizza gli ultrasuoni per esaminare i tessuti della mammella. Nelle donne giovani con mammelle in cui prevale il tessuto ghiandolare, l’ecografia permette una valutazione più accurata della mammografia.
  • Risonanza magnetica nucleare (RMN): esame che utilizza i campi magnetici per elaborare immagini dettagliate delle strutture interne dell’organismo.
  • Agoaspirato: procedura ambulatoriale semplice e di breve durata che permette di prelevare dal nodulo mammario o da un linfonodo ascellare un campione di cellule utilizzando un ago sottile e una siringa. Il materiale prelevato è analizzato in laboratorio per stabilirne la natura.
  • Agobiopsia: procedura che permette di prelevare dal nodulo mammario alcuni campioni di tessuto utilizzando un ago di calibro più grande di quello usato per l’agoaspirato.
  • Biopsia escissionale: asportazione chirurgica dell’intero nodulo, che viene poi analizzato in laboratorio.

Per saperne di più: Diagnosi per il tumore della mammella

Torna in alto


Come si cura il tumore al seno

Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il trattamento del tumore al seno sono:

Torna in alto


Tumore al seno metastatico

Il carcinoma è metastatico quando il tumore si è esteso al di fuori della mammella e ha sviluppato metastasi in altri organi. I sintomi, le possibili complicanze, come pure gli esami diagnostici e le indicazioni terapeutiche variano in funzione della sede di localizzazione delle metastasi. Generalmente non è guaribile, pertanto, l’obiettivo del trattamento è ‘cronicizzare’ la malattia, vale a dire ottenere il controllo a lungo termine del tumore attraverso le terapie disponibili. 

La scelta del trattamento farmacologico dipende da molti fattori, in generale le terapie disponibili per la malattia metastatica sono:

  • chemioterapia,
  • terapia ormonale: inibitori dell’aromatasi (letrozolo, anastrozolo, exemestane), antiestrogeni (tamoxifene, fulvestrant), analoghi dell’LH-RH;
  • terapie a bersaglio molecolare: inibitori delle chinasi ciclino-dipendenti 4/6, inibitori di PARP,anticorpi monoclonali anti-HER2; inibitori di tirosino-chinasi HER2 (lapatinib e tucatinib); immunoterapici;
  • anticorpi farmaco-coniugati.

Il tumore della mammella metastatico tocca profondamente la vita di molte donne. Nonostante i notevoli progressi nei trattamenti, le sfide psicologiche e sociali rimangono imponenti. Queste terapie hanno migliorato di molto la sopravvivenza, ma il benessere psicologico e la qualità della vita delle pazienti restano al centro della gestione della malattia.

Per saperne di più: Il tumore della mammella metastatico 

Torna in alto


I controlli dopo le terapie

Concluse le terapie, la paziente deve sottoporsi a controlli periodici che comprendono visite mediche, alcuni esami strumentali e analisi del sangue. È questo ciò che i medici definiscono convenzionalmente follow-up. La frequenza dei controlli è inizialmente ravvicinata (sei mesi) fino al quinto anno, poi annuale fino al decimo anno. Se la paziente è in trattamento con la terapia ormonale oppure accusa effetti collaterali dopo la chirurgia, la radioterapia o la chemioterapia, i controlli con l’oncologo possono essere più frequenti.

Se nei periodi di intervallo tra un controllo e l’altro la paziente ha dei problemi o avverte nuovi sintomi, deve contattare il medico di famiglia o l’oncologo. 

Altri aspetti da tenere in considerazione dopo il trattamento del tumore al seno sono: l'opportunità di attuare la terapia ormonale sostitutiva per ritardare la menopausa (generalmente sconsigliata poiché gli estrogeni contenuti nel farmaco potrebbero favorire la recidiva, anche se il ginecologo può prescrivere dei farmaci che non contengano estrogeni per tenerli sotto controllo); quelli relativi alla fertilità e all'eventualità di programmare una gravidanza; come gestire il linfedema, il lieve gonfiore del braccio o della mano omolaterali che può svilupparsi dopo l'intervento chirurgico o la radioterapia; come gestire il peso corporeo e gli aspetti nutrizionali.

Per approfondire questi aspetti, vedi I controlli dopo le terapie per il tumore della mammellaTumore della mammella: attenzione al peso, i libretti Madre dopo il cancro, Il linfedema e La nutrizione nel malato oncologico.

Torna in alto


 

Ultima revisione: gennaio 2025

Questa scheda sul tumore è tratta dai contenuti presenti nel libretto di Aimac "Il tumore della mammella", la cui revisione critica per la nona edizione (settembre 2024) è stata effettuata da M. De Laurentiis (Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia, IRCCS Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” – Napoli); L. Del Mastro (Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche, Università di Genova), D. Soldato (Unità Operativa Clinica di Oncologia Medica, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova); M. Perrone (IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena - Roma); P. Pugliese (Comitato Scientifico F.A.V.O.).

ATTENZIONE!

Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica.

Pur garantendo l'esattezza e il rigore scientifico delle informazioni, Aimac declina ogni responsabilità con riferimento alle indicazioni fornite sui trattamenti, ricordando a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico curante.


© AIMAC 2022. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e la trasmissione in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o altro tipo di sistema di memorizzazione o consultazione dei dati sono assolutamente vietate senza previo consenso scritto di Aimac.