Farmaci autorizzati: Kadcyla®


Che cos’è il trastuzumab emtasine

Qual è il principio di azione

Che aspetto ha

Come si somministra

Potenziali effetti collaterali

Ulteriori informazioni


 

Che cos’è il trastuzumab emtasine

Il trastuzumab emtasine, comunemente noto con il nome commerciale di Kadcyla, è una sostanza che appartiene alla classe di farmaci antitumorali che prendono il nome di anticorpi monoclonali. Kadcyla, in monoterapia, è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da tumore mammario HER2-positivo, inoperabile, localmente avanzato o metastatico, sottoposti in precedenza a trattamento con trastuzumab e un taxano, somministrati separatamente o in associazione. I pazienti devono, o

  • essere stati sottoposti in precedenza a terapia per la malattia localmente avanzata o metastatica, oppure;
  • aver sviluppato recidiva di malattia nel corso di o entro sei mesi dal completamento della terapia adiuvante.

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Qual è il principio di azione

Gli anticorpi monoclonali sono sostanze sintetiche, prodotte in laboratorio, in grado di distruggere alcuni tipi di cellule tumorali limitando al minimo il danno per le cellule sane. La loro funzione è quella di riconoscere determinate proteine (recettori) presenti sulla superficie di alcune cellule tumorali. Quando l’anticorpo monoclonale riconosce la presenza del recettore sulla superficie della cellula tumorale, vi si aggancia (come una chiave che s’inserisce nella serratura: ogni chiave può infilarsi in una sola serratura).

In questo modo stimola il sistema immunitario dell’organismo ad aggredire le cellule neoplastiche e può anche indurre queste ultime ad autodistruggersi, oppure blocca il recettore impedendogli di legarsi ad una proteina diversa che stimola la crescita delle cellule neoplastiche.

In particolare, il trastuzumab emtasine agisce interferendo con una delle modalità di crescita e divisione delle cellule del carcinoma mammario.

Il fattore di crescita umano dell’epidermide è una proteina prodotta naturalmente dal corpo umano, che in alcuni casi si attacca a un’altra proteina (HER2 o CerbB2) che si trova sulla superficie delle cellule neoplastiche. Questo legame stimola la moltiplicazione delle cellule neoplastiche.

Il trastuzumab emtasine blocca tale azione attaccandosi alla proteina HER2, impedendo in tal modo al fattore di crescita umano dell’epiderma di raggiungere le cellule neoplastiche e, di conseguenza, impedendone la divisione e la crescita. Il trastuzumab agisce anche da stimolatore delle cellule immunitarie dell’organismo per aiutarle a distruggere le cellule neoplastiche.

Il trastuzumab emtasine è efficace solo nelle donne con un livello elevato di proteina HER2, mentre i suoi effetti sono meno evidenti nelle altre pazienti. Sono disponibili diverse modalità di determinazione del livello di HER2. Attualmente il dosaggio della proteina HER2 si esegue di routine su tutte le pazienti affette da tumore della mammella.

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Che aspetto ha

Il trastuzumab emtasine si presenta sotto forma di polvere bianca per soluzione per infusione.

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Come si somministra

Il ramucirumab si somministra per infusione in vena (somministrazione goccia a goccia) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena del braccio o della mano). Ogni infusione ha una durata di circa due ore.

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Potenziali effetti collaterali

Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo: alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Non necessariamente gli effetti collaterali descritti nela scheda sul farmaco colpiranno tutti coloro che si sottopongono al trattamento con trastuzumab emtasine.

Essendo il trastuzumab emtasine attivo specificamente sulle cellule di carcinoma mammario, gli effetti collaterali sembrano essere lievi. Tuttavia, essendo ancora un farmaco relativamente nuovo, è troppo presto perché si possa sapere tutto sui potenziali effetti collaterali. Riportiamo di seguito quelli che sembrano essere i più comuni.

 

Effetti collaterali comuni

Sintomi simil-influenzali. Comprendono febbre e brividi. Possono insorgere a distanza di molte ore dalla somministrazione del trastuzumab emtasine, ma non durano a lungo. Può essere utile assumere un antiinfiammatorio (ad esempio tachipirina).

Reazioni nel sito di infusione. Sono state riferite reazioni correlate all’infusione (dovute al rilascio di citochine), caratterizzate da uno o più dei seguenti sintomi: vampate, brividi, piressia, dispnea, ipotensione, respiro sibilante, broncospasmo e tachicardia. In generale, questi sintomi non sono gravi e si risolvono nell’arco di un giorno.

Problemi di coagulazione sanguigna. Sono dovuti alla ridotta produzione di piastrine. Di conseguenza, aumenta il rischio di sanguinamento, sebbene l’effetto non duri a lungo. Sarete sottoposti a regolari esami del sangue per tenere sotto controllo i livelli delle piastrine.

Riduzione del numero di globuli bianchi. Poiché i globuli bianchi sani aiutano l’organismo a combattere le infezioni, se il loro numero cala, aumenta il rischio. Questo raggiunge il livello massimo durante il trattamento e nei due mesi successivi. In alcuni pazienti, la riduzione dei globuli bianchi prodotti dal midollo osseo può persistere fino ad un anno dopo il trattamento.

Nausea e vomito. Nonostante il trastuzumab emtasine non sia un farmaco chemioterapico tradizionale, questi sintomi possono insorgere ugualmente, e durare anche per alcuni giorni. Di solito la nausea è di intensità modesta ed è sufficiente assumere un antiemetico. Per chi riceve il trastuzumab emtasine in associazione alla chemioterapia, le probabilità di accusare questi sintomi è decisamente più alta.

Diarrea. Se si presenta, è in forma lieve (una-due scariche al giorno); raramente è severa. Può essere controllata facilmente con i comuni farmaci antidiarroici. Se si presentasse in forma severa, potrebbe essere necessario sospendere il trattamento o ridurre le dosi della chemioterapia. In ogni caso, è necessario bere molto per reintegrare i liquidi perduti.

Cefalea. Può giovare bere molto, e in ogni caso è bene informare l’oncologo, il quale potrà prescrivere dei farmaci per lenire il dolore.

Tossicità polmonare. Sono stati riferiti Casi di pneumopatia interstiziale (ILD), inclusa polmonite, manifestati con sintomi che includono dispnea, tosse, affaticamento e infiltrati polmonari.

Nei pazienti con diagnosi di ILD o polmonite si raccomanda di interrompere in modo definitivo il trattamento con trastuzumab emtansine.

Modificazioni dell’attività cardiaca. Soprattutto se somministrato in combinazione con alcuni chemioterapici, il trastuzumab emtasine può ridurre l’efficienza cardiaca, in particolar modo possono insorgere disfunzioni del ventricolo sinistro, e si possono manifestare difficoltà respiratorie, dolore di tipo anginoso, ipotensione. Per questo motivo si eseguono controlli periodici della funzione cardiaca (ecocardiogramma) prima e durante il trattamento.

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Ulteriori informazioni

Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.

Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.

Reazioni allergiche. Il trastuzumab emtasine, come qualsiasi altro farmaco, può provocare reazioni allergiche, come lo sviluppo di un’eruzione cutanea accompagnata da prurito, rialzo termico, brividi, rossore localizzato al volto, senso di vertigini, cefalea, mancanza di respiro, ansia e aumento della minzione. Questi disturbi possono venire in forma lieve o in forma severa, e in questo caso richiedono un trattamento appropriato.

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Aimac è grata alla dott.ssa Giulia Iardella, collaboratrice IRCCS San Raffaele Pisana, per la revisione critica del testo.

Ultima revisione: marzo 2017
Titolo originale: Trastuzumab emtasine (Kadcyla®)

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