Una volta completati tutti gli accertamenti clinici, salvo casi particolari, la resezione endoscopica rappresenta il primo approccio terapeutico ed è indispensabile per fornire all’urologo le informazioni necessarie per la scelta del trattamento successivo più adeguato per il paziente.

Quest’intervento ha lo scopo di asportare il tumore, totalmente o più spesso in parte, per consentire all’anatomo-patologo di stabilirne il tipo istologico, il grado di malignità (grading) e l’entità della penetrazione nello spessore della parete vescicale. Si effettua in regime di ricovero ospedaliero, generalmente in anestesia spinale. L’urologo introduce in vescica, attraverso l’uretra, uno strumento rigido chiamato resettore che consente di visualizzare il tumore e di ridurlo in tanti frammenti che vengono poi prelevati e inviati all’anatomo-patologo. L’intervento è in genere ben tollerato, anche se non totalmente esente da complicanze quali il sanguinamento vescicale o la comparsa di dolore addominale. Al paziente può essere applicato un catetere vescicale che manterrà per 2-3 giorni, dopodiché può essere dimesso. Eventuali disturbi residui sono di modesta entità e si risolvono spontaneamente in breve tempo.

ATTENZIONE!

Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica.

Pur garantendo l'esattezza e il rigore scientifico delle informazioni, Aimac declina ogni responsabilità con riferimento alle indicazioni fornite sui trattamenti, ricordando a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico curante.


© AIMAC 2022. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e la trasmissione in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o altro tipo di sistema di memorizzazione o consultazione dei dati sono assolutamente vietate senza previo consenso scritto di Aimac.