La stadiazione
La stadiazione è una parte fondamentale della diagnosi che quantifica l’estensione della malattia, indicando le dimensioni del tumore e la sua eventuale diffusione a distanza. Per questo è importante per decidere il trattamento più appropriato per il singolo caso.
I tumori dello stomaco sono comunemente classificati secondo i seguenti stadi:
- stadio 1: il tumore è localizzato nella mucosa oppure ha raggiunto la muscolare propria oppure ha infiltrato fino a due linfonodi adiacenti;
- stadio 2: il tumore ha invaso la mucosa e infiltrato 7-15 linfonodi adiacenti oppure ha raggiunto la muscolare propria e ha infiltrato fino a sei linfonodi oppure si è diffuso alla sierosa;
- stadio 3: il tumore ha invaso la muscolare propria e infiltrato 7-15 linfonodi adiacenti oppure ha raggiunto la sierosa e ha infiltrato fino a sei linfonodi oppure ha invaso gli organi adiacenti, ma non si è diffuso a distanza raggiungendo altri organi;
- stadio 4: il tumore ha invaso gli organi adiacenti allo stomaco e almeno un linfonodo oppure più di 15 linfonodi oppure si è diffuso a distanza invadendo altri organi, quali, ad esempio, i polmoni.
Se il tumore si ripresenta dopo il trattamento iniziale si parla di tumore dello stomaco recidivante (o ricorrente).
Grading
Il grading è un parametro di riferimento che descrive l'aspetto delle cellule tumorali al microscopio, esprimendone così il grado di diversità rispetto alle cellule normali. Queste informazioni sono utili al medico per capire quanto rapida potrebbe essere la crescita del tumore.
Da questo punto di vista i tumori dello stomaco si classificano comunemente secondo tre gradi:
- grado 1 o basso: in questi tumori le cellule tumorali appaiono molto simili a quelle normali dello stomaco e di solito crescono lentamente;
- grado 2 o moderato; e
- grado 3 o alto: in questi tumori le cellule tumorali appaiono fortemente atipiche, tendono a crescere molto rapidamente e a metastatizzare.
In ogni caso sarà l’oncologo a spiegare al paziente che il cancro gastrico può essere di diversi ‘tipi istologici’, che hanno differente prognosi in relazione alla loro invasività e risposta alla terapia.
Caratterizzazione biologica
La caratterizzazione biologica consiste in uno studio basato sull’applicazione di metodiche di biologia molecolare per identificare la presenza di marcatori molecolari, ossia molecole che possono essere potenziali fattori prognostici come anche bersaglio delle cosiddette terapie mirate. Per quanto riguarda gli adenocarcinomi dello stomaco, uno dei risultati più interessanti degli ultimi anni vi è il riscontro dell’elevata presenza della proteina HER-2 sulla superficie del tumore. La proteina HER-2 si può misurare mediante una specifica analisi molecolare, che si può eseguire nei principali centri oncologici. Stabilire se il tumore è HER-2 positivo è utile ai fini della terapia, soprattutto nei casi di malattia avanzata. Altri dati biologici necessari per definire la strategia terapeutica sono la presenza dell’instabilità microsatellitare, la presenza dei marcatori del sistema immunitario (PD-1 e PD-L1) e la presenza del virus di Epstein-Barr.
L’instabilità microsatellitare è una situazione genetica caratterizzata dall‘alterazione di alcuni geni che codificano per proteine coinvolte nella riparazione del DNA. La loro mancanza determina la possibilità che si accumulino errori nel DNA fino a portare a una trasformazione delle cellule normali in cellule cancerose. È importante individuare l’instabilità microsatellitare perché caratterizza una sindrome ereditaria che favorisce la comparsa di tumori dell’intestino, dell’endometrio, dello stomaco, delle vie urinarie. Soprattutto però è importante conoscere tali alterazioni perché i pazienti possano giovarsi dell’immunoterapia. Se l’adenocarcinoma gastrico esprime il marcatore PD-L1 (con un valore superiore a 5) è anche possibile che il trattamento preveda la combinazione di chemioterapia e immunoterapia per sfruttare l’efficacia sinergica di queste due strategie terapeutiche.
Il virus di Epstein-Barr può inserirsi in casi rari nel genoma delle cellule normali e determinare l’alterazione di alcuni geni.