Lo scopo della ricostruzione della mammella è di restituire alla paziente un seno dall’aspetto naturale, che abbia forma e volume quanto più vicino possibile a quelli della mammella sana.
Questo risultato purtroppo non è sempre possibile: la forma ottenuta è spesso più simile a quella di un seno giovane e non in tutti i casi si ha la normale ‘caduta’ legata alla storia naturale della mammella.
Per rimediare a questi difetti può essere necessario ritoccare il seno sano (soprattutto dopo la ricostruzione con espansore e protesi, meno frequentemente in caso di ricostruzione con lembi di tessuto proprio), tenendo presente che quest’intervento viene proposto alla paziente, ma non è obbligatorio accettarlo. Generalmente si esegue in un secondo tempo, ad esempio quando si rimuove l’espansore per introdurre la protesi definitiva.
Le tecniche più utilizzate sono:
- la mastopessi
- la mastoplastica riduttiva
- la mastoplastica additiva
La mastopessi è praticamente il lifting del seno, vale a dire l’intervento in grado di sollevare e ridare tono a un seno cadente e molto rilassato (Fig. 9). È indicata nel caso di mammelle che appaiono ptosiche (rilassate) a seguito di gravidanza, allattamento o invecchiamento. La scelta della tecnica più idonea prende in considerazione alcuni fattori quali: l’ampiezza di cute da ridurre, l’elasticità della cute residua e l’entità del sollevamento da ottenere per conseguire la simmetria.
La mastoplastica riduttiva consiste nel ridurre le dimensioni della mammella rimuovendo il tessuto mammario in eccesso. Oltre a ridurre il volume della mammella sana, il chirurgo provvede anche a sollevarla e a conferirle maggiore consistenza (Fig. 10 e 11). La tecnica più indicata per la paziente è discussa e decisa con il chirurgo durante la visita preliminare anche sulla base della tecnica ricostruttiva utilizzata. Il numero delle cicatrici varia in funzione dell’intervento.
La mastoplastica additiva consiste nell’inserire nella regione mammaria una protesi in silicone allo scopo di aumentarne il volume (Fig. 12 e 13). Solitamente si effettua nel caso di ricostruzione con espansore e protesi e per mammelle di piccole dimensioni, al fine di evitare che il seno ricostruito subisca nel tempo modificazioni diverse da quello non operato (per rilassamento o a seguito di oscillazioni del peso). La scelta della misura della protesi viene discussa e decisa con il chirurgo durante la visita preliminare, prendendo attentamente in considerazione diversi fattori quali: le dimensioni del tessuto mammario/adiposo che deve coprire le protesi, l’elasticità della tasca cutanea che deve ospitare la protesi e la forma del torace per ottenere un risultato armonico.