Per sola osservazione s‘intende la possibilità di attuare un monitoraggio clinico attraverso controlli ed esami senza effettuare un trattamento. Immediato. Per il tumore della prostata le strategie osservazionali sono:
- sorveglianza attiva: è un approccio che può essere proposto ai pazienti con malattia scarsamente aggressiva e potenzialmente indolente, in buone condizioni di salute, con un’aspettativa di vita superiore a 10 anni e che sarebbero candidati a un trattamento radicale. In questi casi, si effettuano controlli clinici (esplorazione rettale), di laboratorio (PSA) e strumentali (ecografia transrettale e biopsia) a intervalli definiti con l’obiettivo di evitare o posporre effetti collaterali dei trattamenti. La sorveglianza attiva rappresenta un’alternativa alle terapie radicali (prostatectomia radicale, radioterapia esterna, brachiterapia) per i pazienti in classe di rischio molto bassa e anche in alcuni casi bassa. Se durante la sorveglianza attiva, qualche parametro risulta cambiato o se il paziente desidera interromperla, il medico può proporre ancora un trattamento curativo;
- vigile attesa: è un approccio proposto solitamente ai pazienti affetti anche da altre malattie importanti o con un’aspettativa di vita inferiore a 10 anni, in cui si privilegia il mantenimento di una buona qualità di vita limitando gli effetti collaterali delle terapie e l’utilizzo di trattamenti invasivi Prevede controlli a intervalli per lo più semestrali mediante test del PSA e visita urologica con esplorazione rettale, mentre la ripetizione della biopsia non è indicata. Si inizia una terapia antitumorale (generalmente di tipo ormonale) se compaiono sintomi o disturbi.
È molto importante comprendere bene i pro e i contro per contribuire alla scelta della strategia terapeutica-osservazionale più indicata, che deve tenere conto non solo delle caratteristiche della malattia e dello stato di salute del paziente, ma anche del peso soggettivo che ogni paziente attribuisce ai potenziali effetti collaterali (ad esempio l’importanza e la qualità della vita sessuale).
Nel caso in cui non foste convinti delle risposte o delle proposte terapeutiche che avete ricevuto, è un vostro diritto chiedere un secondo parere consultando un altro specialista.