La radioterapia consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia (raggi X) per provocare la morte delle cellule tumorali, cercando al tempo stesso di danneggiare il meno possibile le cellule normali. Per i tumori cerebrali la radioterapia si può effettuare:

  • dopo l’intervento chirurgico per distruggere il tessuto tumorale che non è stato possibile asportare e per eliminare le cellule neoplastiche eventualmente rimaste in circolo anche dopo l’asportazione del tumore;
  • nel caso in cui la malattia si ripresenti dopo la chirurgia;
  • nel caso in cui si tratti di tumori secondari.

Spesso rappresenta una delle poche alternative terapeutiche per i tumori inoperabili. La seduta di trattamento si esegue presso il centro di radioterapia dell’ospedale, ripartita in sessioni giornaliere (tranne sabato e domenica). La durata del trattamento dipende dal tipo e dal grado della malattia e può variare da una a sei settimane. Durante la seduta si rimane soli nella sala, ma si può comunicare con il tecnico che controlla lo svolgimento della procedura dalla stanza a fianco. Prima di iniziare il trattamento il tecnico sistema il paziente sul lettino nella giusta posizione; per ottenere la maggiore efficacia possibile dal trattamento è necessario rimanere fermi fino al termine della seduta. Per mantenere la posizione corretta si può ricorrere a un sistema di immobilizzazione e contenimento con una maschera di materiale termoplastico, precedentemente confezionata e personalizzata. La maschera consente di vedere e respirare normalmente, ma potrebbe risultare inizialmente fastidiosa e provocare anche un senso di soffocamento dovuto alla sensazione di claustrofobia. Data la brevità della sessione di trattamento, la maggior parte dei pazienti si abitua facilmente. Ottenuta così la giusta posizione, gli operatori escono dal bunker lasciandovi soli per l’intera durata della seduta. Il tecnico aziona la testata dell’acceleratore lineare che, ruotando intorno al lettino, raggiunge la posizione corretta per dirigere le radiazioni sull’area da trattare. In caso di problemi, un apposito sistema audio-video consente di comunicare facilmente con gli operatori. L’erogazione vera e propria del fascio di radiazioni dura solo pochi minuti. La radioterapia non è dolorosa né rende radioattivi e si può stare a contatto con gli altri, anche con i bambini, senza alcun pericolo per l’intera durata del trattamento.

Pianificazione del trattamento

La pianificazione è una fase molto importante, perché da questa dipende la possibilità di trarre il massimo beneficio dalla radioterapia. Una volta stabilita l’indicazione alla radioterapia, il paziente sarà sottoposto alla cosiddetta TC di centratura. È in questa fase che il radioterapista definisce con la massima precisione le dimensioni e l’orientamento dei campi di irradiazione, proteggendo dalle radiazioni le aree cerebrali limitrofe sane.

Le immagini così acquisite servono al radioterapista e al fisico sanitario per elaborare il piano di cura. Una volta stabilita definitivamente la zona da irradiare, il campo è delimitato sulla cute eseguendo, con un ago sottile e inchiostro di china, dei tatuaggi puntiformi permanenti, che hanno la funzione di rendere facilmente individuabile l’area da irradiare e assicurare la precisione del trattamento per tutta la sua durata. È possibile fare la doccia o il bagno senza il timore di cancellare questi segni ‘di sicurezza’.

La maschera trasparente applicata per tenere la testa quanto più ferma possibile può rendere claustrofobici, ma la sessione di trattamento dura solo una decina di minuti.

Il trattamento convenzionale è la radioterapia a fasci esterni (detta anche transcutanea), che consiste nell’irradiare la zona interessata dall’esterno, utilizzando, nella maggior parte dei casi, un acceleratore lineare. Presso centri di alta specializzazione sono disponibili tecniche più sofisticate, come la radioterapia con fasci a intensità modulata (IMRT) e la radioterapia guidata dalle immagini (IGRT). Entrambe queste tecniche prevedono l’utilizzo di un collimatore multilamellare, un dispositivo dotato di una serie di lamelle che si muovono sull’area da irradiare con una sequenza stabilita e controllata da un computer, mentre la macchina eroga il fascio di radiazioni. In questo modo è possibile controllare l’erogazione delle radiazioni sull’area da irradiare con maggiore precisione, orientando sul tumore una dose di radiazioni selettiva, riducendo al tempo stesso l’esposizione dei tessuti sani circostanti e, di conseguenza, gli effetti collaterali. In più, la radioterapia guidata dalle immagini, attraverso l’utilizzo di immagini TC, assicura il corretto posizionamento del paziente durante le singole sedute di trattamento, consentendo di ridurre il ‘margine’ di tessuto sano che circonda il volume tumorale bersaglio e che deve ricevere una dose elevata per garantire che il tumore sia sempre contenuto all’interno della zona trattata con dose adeguata.

Per alcuni tumori cerebrali si possono utilizzare la radioterapia stereotassica e la radiochirurgia. La radioterapia stereotassica consente di erogare con estrema precisione e accuratezza alte dosi di radiazioni su tumori di piccole dimensioni, con massimo risparmio dei tessuti sani circostanti. Si effettua solitamente in poche sedute (da una a cinque). Quando il trattamento viene erogato in una singola seduta si parla di radiochirurgia. Sia la radioterapia stereotassica che la radiochirurgia mimano la precisione e l’efficacia dell’intervento chirurgico, in modo non invasivo e indolore, utilizzando tanti piccoli fasci di radiazioni erogati da diverse angolazioni anziché il bisturi; non richiedono anestesia e le sedute si effettuano in regime ambulatoriale. Il paziente non è radioattivo e può proseguire la sua vita di relazione.

Effetti collaterali

La radioterapia alla testa è solitamente ben tollerata, a volte può causare disturbi generali (nausea e stanchezza). Gli effetti collaterali tendono ad acuirsi nel corso del trattamento, possono persistere per un periodo in genere non lungo  dopo la sua conclusione e poi cominciano gradualmente ad attenuarsi fino a scomparire. In ogni caso è indispensabile informare il radioterapista se dovessero protrarsi per più tempo o associarsi a disturbi più specifici.

Gli effetti collaterali della radioterapia convenzionale alla testa possono comprendere:

mal di testa: si può controllare con la somministrazione di paracetamolo o, secondo prescrizione dello specialista, di cortisone.

nausea, vomito: si possono controllare efficacemente con la somministrazione di antiemetici oppure di cortisone (nel caso lo si assuma già, il radioterapista può consigliare di aumentare la terapia in corso);

difficoltà a deglutire: si può controllare con una terapia a base di cortisone (v. sopra);

stanchezza: durante e dopo la radioterapia si possono accusare stanchezza e sonnolenza. La stanchezza può persistere per alcuni mesi dopo la conclusione del trattamento. I medici usano spesso il termine fatigue per descrivere questo senso di spossatezza. In caso di sonnolenza, il radioterapista può prescrivere una terapia a base di cortisone oppure consigliare di aumentare quella già in corso. È importante imparare ad ascoltare il proprio corpo: prendersi il tempo necessario per ogni cosa e riposare molto;

caduta dei capelli: è l’effetto collaterale più importante, ma riguarda solo l’area irradiata. Nella maggior parte dei casi i capelli cominciano a ricrescere nell’arco di due-tre mesi dalla conclusione del trattamento, ma se l’intensità delle radiazioni sarà stata notevole e il trattamento prolungato, in taluni casi la perdita dei capelli potrebbe essere permanente;

reazioni cutanee: in taluni casi la cute dell’area trattata si irrita, sviluppando una reazione simile all’eritema solare, che di solito compare nelle prime tre-quattro settimane di trattamento e scompare nel giro di due-quattro settimane dopo la sua conclusione. L’entità della reazione cutanea varia anche in funzione della sensibilità individuale. La cute interessata da una reazione cutanea tende a desquamarsi. Non usare sapone e talco profumati, deodoranti, lozioni e profumi perché possono contribuire a irritarla. Lavare la zona da irradiare possibilmente con acqua tiepida e asciugarla tamponandola delicatamente con un asciugamano. Gli uomini sottoposti a irradiazione della testa e del collo facciano attenzione quando si radono.

Possibili complicanze tardive, che compaiono dopo alcuni mesi e/o anni dalla radioterapia, anche se rare, sono i disturbi della memoria, disorientamento e stati confusionali.

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