In Italia, come in tutti i paesi più industrializzati, il cancro del polmone rappresenta la terza neoplasia più diffusa dopo quella del colon-retto e della mammella, seguita da quella della prostata. Come la maggior parte dei tumori, è più diffuso tra gli individui di sesso maschile, anche se in diminuzione negli ultimi anni, di età superiore a 50 anni, mentre è raro nelle persone che hanno meno di 40 anni. Negli ultimi anni si registra un progressivo aumento tra le donne, che fumano sempre di più e il fumo è il principale fattore di rischio. È ormai dimostrato, infatti, che il fumo è la causa di quasi tutti i tumori polmonari, e il rischio aumenta in funzione del numero di sigarette fumate e dell’età di inizio dell’abitudine al fumo.
Certamente il rischio si riduce se si scelgono le sigarette con il filtro o quelle a basso contenuto di nicotina, oppure la pipa e i sigari, ma rimane pur sempre molto più alto rispetto a quello dei non fumatori. Se un fumatore smette di fumare, il rischio si riduce sensibilmente nel corso dei 10-15 anni successivi fino a quasi uguagliare quello di un non fumatore. Anche le persone che non fumano possono ammalarsi, tanto che il 10-15% dei casi si riscontra tra i non fumatori. È oggi accertato che anche il fumo passivo, ossia l’inalazione del fumo di sigarette fumate da altri, innalza il rischio di sviluppare il carcinoma polmonare, ma il livello di rischio rimane comunque molto più basso rispetto a quello dei fumatori. Per quanto concerne il fumo di marijuana, sembra che questo possa accrescere il rischio di cancro del polmone, ma non sono disponibili dati certi.
Altri fattori di rischio e cause che possono accrescere la possibilità di ammalarsi riguardano soprattutto quella parte di popolazione che, per motivi di lavoro, viene a contatto con talune sostanze chimiche e minerali, in particolare con il radon e l’amianto e in misura minore anche con silice, uranio, cromo e nichel. In talune regioni può accadere che il radon penetri attraverso le fondazioni degli edifici. In Europa si stima che circa il 9% di tutti i carcinomi polmonari (9 casi su 100) siano causati dall’esposizione al radon. L’esposizione prolungata all’amianto innalza il rischio di ammalarsi, soprattutto nei fumatori, in misura proporzionale al livello dell’esposizione. In più, accresce anche il rischio di mesotelioma.
Fare attività fisica può ridurre il rischio di sviluppare il carcinoma polmonare. Anche una dieta ricca di verdure fresche può ridurre il rischio, ma soltanto per i fumatori.
Rischio genetico
Il rischio di tumore polmonare sembra aumentare leggermente nelle persone che hanno un parente stretto che ha avuto la malattia, soprattutto se costui non è fumatore o ha ricevuto la diagnosi in età ancora giovane, oppure per le persone con più casi nello stesso ramo della famiglia.
Pregresso tumore
Le persone già trattate per taluni tipi di tumore possono avere un rischio più alto di sviluppare nel tempo un carcinoma polmonare, anche a distanza di molti anni dalla precedente diagnosi, soprattutto se si tratta di fumatori. È questo il caso, ad esempio, delle donne sottoposte a radioterapia per carcinoma della mammella oppure di individui sottoposti a radioterapia del torace per taluni tipi di linfoma e di carcinoma del testicolo.