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Termine Definizione
Radiazioni ionizzanti

Radiazioni dotate di energia sufficiente a ionizzare la materia con cui vengono a contatto. La ionizzazione si compie quando uno o più elettroni sono rimossi o aggiunti per effetto di collisioni tra particelle di atomi o molecole. Gli esempi più comuni di radiazioni ionizzanti sono i raggi x.

Radicali liberi

Prodotti normali del metabolismo cellulare, potenzialmente cancerogeni in quanto in grado di danneggiare le  membrane cellulari e di indurre o promuovere la rottura dei cromosomi.

Radiofarmaco

Composto chimico che contiene al suo interno un radionuclide, ossia un atomo radioattivo; si usa in medicina nucleare a scopo diagnostico e terapeutico.

Radioisotopo

(o radionuclide)
Sostanza in grado di emettere radiazioni.

Radiologo

Medico specialista, esperto nella lettura a fine diagnostico o terapeutico di immagini radiografiche.

Radioterapia a fasci esterni

Tecnica di irradiazione che utilizza i raggi x ad alta energia emessi dall’acceleratore lineare.

Radioterapista

Medico specialista, esperto in oncologia e nell’uso delle radiazioni ionizzanti a scopo terapeutico.

Radioterapista oncologo

Medico specialista che pone l’indicazione alla radioterapia e che insieme al fisico sanitario realizza il piano di cura personalizzato.

Raggi ultra-lunghi

Sono i raggi in grado di filtrare attraverso le nuvole e i vetri, con spettro UV compreso tra 380 e 400 nm. Costituiscono una delle cause principali dell’invecchiamento della pelle e contribuiscono ad aumentare il rischio di tumori della pelle.

Randomizzazione

Metodo di assegnazione casuale dei pazienti al braccio sperimentale o al braccio di controllo. Usato negli studi clinici randomizzati per evitare che i risultati siano falsati da fattori soggettivi o comunque interferenti.

Recettore

Componente molecolare dell’organismo con cui un farmaco interagisce per esplicare la sua azione.

Recettori

Proteine che riconoscono e legano in maniera selettiva particolari sostanze (es. ormoni, antigeni, zuccheri) o anche microrganismi (es. virus, batteri). I recettori sono localizzati sulla superficie o all'interno delle cellule.

Recidiva

Ripresa della malattia dopo una fase di risposta completa o parziale alle terapie.

Recidiva locale

Ritorno del tumore nella mammella già operata.

Reflusso gastroesofageo

Passaggio del contenuto gastrico, acido, nell’esofago.

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