La ricerca: secondo i dati dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano, il male sta diventando da mortale a cronico: oggi... Libero. Milano. Un milione e 400mila nel 2005. Quasi due milioni nel 2010. I sopravvissuti al tumore: quelli attuali e quelli che verranno. Sono i dati diffusi in questi giorni dall'Istituto Nazionale Tumori di Milano. Cifre che fanno ben sperare, ma che soprattutto rendono nota una circostanza inequivocabile da un pò di anni a questa parte di tumore (seppure ci si ammali di più, non tanto per una maggiore incidenza del morbo, quanto per un allungamento medio della vita) si muore meno, e la malattia sta diventando sempre di più una patologia cronica, come il diabete, con la quale è possibilissimo convivere, anche per più di dieci anni.
"Dal nostro progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute, emerge chiaramente l'aumento delle persone che riescono a sopravvivere alla malattia", ha detto Andrea Micheli dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. La sopravvivenza per tumore a cinque anni dalla diagnosi è passata da 3,3%, per i pazienti il cui tumore era stato diagnosticato alla fine degli anni settanta, al 39%, per quelli diagnosticati alla fine degli anni ottanta, e si stima che ci siano ulteriori miglioramento della sopravvivenza pèer i casi diagnosticati recentemente. Qualche esempio, tumore alla prostata, nel 1985 la sopravvivenza relativa a 5 anni era del 46%, nel quinquennio 1990-1994 ha fatto registrare un più 19%, passando al 65%. Per il tumore del testicolo, si è passati dall'85% al 93% e per quello al retto dal 41% al 48%. Se il tumore al seno viene identificato allo stadio 0 la sopravvivenza a 5 anni delle donne trattate è del 98%, anche se le ricadute variano tra il 9 e il 30% dei casi, a seconda della terapia effettuata. Se i linfonodi sono positivi, cioè contengono cellule tumorali, la soravvivenza a 5 anni è del 75%. Nel cancro metastatizzato, cioè quello che ha già colpito altri organi al di fuori del seno (in genere ai polmoni, al fegato e alle ossa) la sopravvivenza media delle pazienti curate con chemioterapia è di due anni, ma ciò significa che vi sono casi in cui la sopravvivenza è più lunga, anche fino a 10 anni. Fra i vari tipi di tumore, in Europa, la neoplasia della mammella rappresenta il 34% dei tumori femminili, mentre con il 15% il tumore del colon retto è la malattia che ha una maggiore influenza tra gli uomini. Nella maggior parte dei casi ad ammalarsi sono le persone anziane, il 57% è rappresentato da ultra 65enni. La mortalità per tumore rappresenta negli anni 2000 in Italia circa il 30% del totale dei decessi. In ogni caso, rispetto all'inizio degli anni '90, i decessi nel nostro Paese per tumore sono complessivamente diminuiti del 6% con una riduzione marcata soprattutto nella fascia di età tra i 35 e i 64 anni, meno 10% nelle donne e addirittura - 19% negli uomini.
Al Nord ci si ammala più facilmente al Sud si guarisce meno. Attualmente sono circa 270mila all'anno gli italiani colpiti da tumore e 160mila i decessi. In particolare, i migliori risultati nella lotta alla malattia si sono ottenuti nella cura dei tumori alla mammella, del colon, degli organi genitali femminili, del rene, in quella dei melanomi e dei linfomi. Quasi nulli, invece, i progressi nei tumori dei polmoni, del fegato e del pancreas.

di Gianluca Grossi

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