L’esperienza di un tumore richiede a chi ne è colpito di trovare nuove modalità per adattarsi ai cambiamenti (fisici, emotivi e relazionali) conseguenti alla malattia e alle terapie. L’auspicio è che, con la conclusione dei trattamenti della fase acuta, finisca un periodo molto difficile e si abbia la possibilità di riappropriarsi della propria vita, di trovare un nuovo equilibrio, anche emotivo. Spesso, però, succede in realtà che in conseguenza della malattia o dei trattamenti ricevuti rimangano tracce, con le quali è necessario fare i conti.
È normale aspettarsi la comparsa di effetti collaterali durante i trattamenti. Tuttavia, alcuni effetti collaterali possono perdurare anche dopo la conclusione delle terapie e che altri possono manifestarsi a distanza di mesi o anche anni. Inoltre, le terapie antitumorali possono aggravare alcune condizioni preesistenti (ad esempio, il diabete o le cardiopatie). Alcuni eventi possono essere correlati ai trattamenti eseguiti (l’intervento chirurgico, la chemioterapia e la terapia ormonale, la radioterapia), altri, invece, ad altri fattori come la suscettibilità personale, la familiarità, lo stile di vita.
Sapere che alcuni effetti collaterali possono comparire a distanza di tempo aiuta a prevenirli, a ridurne l’impatto sull’organismo e qualche volta a curarli con interventi mirati. In ogni caso è importante vivere con consapevole serenità la condizione di ‘guarito’, con la dovuta attenzione, ma senza ‘medicalizzare’ in modo eccessivo la propria esistenza, anzi, ricavando dall’esperienza forti motivazioni a migliorare non solo lo stile di vita, ma anche la percezione dei valori della vita stessa.
Questa pagina è tratta dal libretto "La vita dopo il cancro" realizzato da AIOM e FAVO