Farmaci autorizzati: Blincyto®
Che cos’è il blinatumomab
Qual è il principio di azione
Che aspetto ha
Come si somministra
Potenziali effetti collaterali
Ulteriori informazioni
Che cos’è il blinatumomab
Il blinatumomab, comunemente noto con il nome commerciale di Blincyto®, è una sostanza che appartiene alla classe di farmaci antitumorali che prendono il nome di anticorpi monoclonali. Si utilizza soprattutto per il trattamento dei pazienti adulti affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria negativa per il cromosoma Philadelphia.
Qual è il principio di azione
Gli anticorpi monoclonali sono sostanze sintetiche, prodotte in laboratorio, in grado di distruggere alcuni tipi di cellule tumorali limitando al minimo il danno per le cellule sane. La loro funzione è quella di riconoscere determinate proteine (recettori) presenti sulla superficie di alcune cellule tumorali. Quando l’anticorpo monoclonale riconosce la presenza del recettore sulla superficie della cellula tumorale, vi si aggancia (come una chiave che s’inserisce nella serratura: ogni chiave può infilarsi in una sola serratura).
In questo modo stimola il sistema immunitario dell’organismo ad aggredire le cellule neoplastiche e può anche indurre queste ultime ad autodistruggersi, oppure blocca il recettore impedendogli di legarsi ad una proteina diversa che stimola la crescita delle cellule neoplastiche. Di conseguenza, non solo le cellule tumorali non sono più in grado di crescere e di prolificare, ma non si possono formare nuovi vasi sanguigni che alimentano il tumore. Venendo in questo modo a mancare l’apporto di ossigeno e di nutrienti, il tumore ‘si affama’, e di conseguenza si restringe o quanto meno smette di crescere.
Che aspetto ha
Il blinatumomab è una polvere bianca che, disciolta con acqua, forma una soluzione limpida da incolore a leggermente giallastra.
Come si somministra
Il blinatumomab si somministra per infusione in vena (somministrazione goccia a goccia) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena del braccio o della mano). I pazienti possono ricevere 2 cicli di trattamento. Ciascun ciclo di trattamento consiste in 4 settimane di infusione continua. Ogni ciclo è separato dal successivo da un intervallo di 2 settimane senza trattamento.
Potenziali effetti collaterali
Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo: alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Non necessariamente gli effetti collaterali descritti nel Profilo Farmacologico colpiranno tutti coloro che si sottopongono al trattamento con blinatumomab
È opportuno sapere che gli effetti collaterali possono essere diversi se il blinatumomab è somministrato in associazione con farmaci chemioterapici. In generale, il blinatumomab può provocare astenia, ossia sensazione di stanchezza, e diminuzione dell’appetito; entrambe possono insorgere in forma lieve o anche in forma severa. L’astenia può essere legata all’anemia. È sempre consigliabile discuterne con l’oncologo.
La scheda sul farmaco prende in considerazione gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti in modo che siate preparati qualora dovessero verificarsi. Sono stati, invece, tralasciati gli effetti collaterali molto rari, ossia quelli che molto difficilmente accuserete. Qualora avvertiate qualunque effetto che ritenete possa essere connesso con l’assunzione del farmaco, ma che non è citato nel Profilo Farmacologico, parlatene con l’oncologo che vi ha in cura.
Effetti precoci
Reazioni allergiche.. Comprendono febbre e brividi. Possono insorgere a distanza di molte ore dalla somministrazione del blinatumomab, ma non durano a lungo. Può essere utile assumere un antiinfiammatorio (ad esempio tachipirina).
Sintomi simil-influenzali. E’ l’aumento della pressione arteriosa, ovvero quando i valori superano i 140 mmHg (sistolica) e i 90 mmHg (diastolica). Può manifestarsi sia in forma del tutto asintomatica, che con mal di testa, visione alterata. Tuttavia tali sintomi compaiono solo in una piccola percentuale di persone ipertese.
Nausea e vomito. . Nonostante il blinatumomab non sia un farmaco chemioterapico tradizionale, questi sintomi possono insorgere ugualmente, e durare anche per alcuni giorni. Di solito la nausea è di intensità modesta ed è sufficiente assumere un antiemetico; il vomito è raro. Per chi riceve il blinatumomab in associazione alla chemioterapia, le probabilità di accusare questi sintomi è decisamente più alta.
Abbassamento della pressione. Quando la pressione arteriosa diminuisce, si avvertono debolezza, sonnolenza, talvolta nausea. Se insorgono questi disturbi durante la somministrazione, è necessario avvisare l’infermiere.
Effetti tardivi
Insorgono dopo alcune settimane di trattamento e comprendono:
Riduzione del numero di globuli bianchi. Poiché i globuli bianchi sani aiutano l’organismo a combattere le infezioni, se il loro numero cala, aumenta il rischio. Questo raggiunge il livello massimo durante il trattamento e nei due mesi successivi. Si consiglia una terapia antibiotica e antivirale durante il trattamento con il blinatumomab e per almeno due mesi successivi. In alcuni pazienti, la riduzione dei globuli bianchi prodotti dal midollo osseo può persistere fino ad un anno dopo il trattamento.
Problemi di coagulazione sanguigna. Sono dovuti alla ridotta produzione di piastrine. Di conseguenza, aumenta il rischio di sanguinamento, sebbene l’effetto non duri a lungo. Sarete sottoposti a regolari esami del sangue per tenere sotto controllo i livelli delle piastrine.
Eventi neurologici. Gli eventi neurologici che si sono manifestati in seguito all’inizio della somministrazione di blinatumomab includevano encefalopatia, crisi convulsive, disturbi del linguaggio, disturbi della coscienza, confusione e disorientamento, e disturbi della coordinazione e dell’equilibrio. Il tempo mediano tra l’inizio di blinatumomab e l’insorgenza di un evento neurologico è stato di 9 giorni. La maggior parte degli eventi si è risolta dopo l’interruzione del trattamento.
Infezioni. Nei pazienti trattati con blinatumomab sono state osservate infezioni gravi, incluse sepsi, polmonite, batteriemia, infezioni opportunistiche e infezioni nella sede del catetere vascolare, in taluni casi pericolosi per la vita o fatali I pazienti trattati con BLINCYTO devono essere sottoposti a monitoraggio clinico per la comparsa di segni e sintomi di infezione e trattati come opportuno. La gestione delle infezioni può implicare l’interruzione momentanea o la sospensione del farmaco.
Ulteriori informazioni
Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.
Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.
Aimac è grata alla dott.ssa Giulia Iardella, collaboratrice IRCCS San Raffaele Pisana, per la revisione critica del testo.
Ultima revisione: febbraio 2017
Titolo originale: Blinatumomab (Blincyto)