Mi chiamo Rita, ho 62 anni, sono nata e cresciuta a Roma. Sin da giovane ho sempre avuto problemi di cisti al seno, per me fare controlli annuali era la routine. Poi è arrivato il giorno in cui l’oncologo mi ha detto “stavolta qualcosa c’è”, era poco prima di Natale 2019. Mi sono detta che dopo le feste avrei fatto il test dell’ago aspirato, poi invece è arrivato il Covid 19 e tutta la sanità si è bloccata su questo problema. Il mio umore era a pezzi, non sapevo come fare per accertare il sospetto di tumore al seno. Solo a maggio 2020 sono riuscita a prenotare il test dell’ago aspirato, ci sono arrivata con il massimo della tensione. La diagnosi fu di un carcinoma duttale infiltrante. Piansi molto sulla panchina fuori dallo studio del medico ed un’infermiera che mi vide si sedette accanto a me, mi disse che esisteva un programma di supporto psicologico qualora ne avessi avuto necessità. Ma non risorsi al programma, tra il lavoro, la casa, i figli ed i nipoti non avevo il tempo e la voglia di pensare ad altro che all’intervento fissato con urgenza per il 16 giugno successivo. Tutta la mia famiglia si è preoccupata per me, con loro mi mostravo sicura di superare anche questo scoglio, per non creare allarmismi, la mia vita in generale non è mai stata facile. Ero anche dispiaciuta perchè il 16 giugno coincideva con il compleanno di mio figlio Valerio che compiva 40 anni, una data importante per lui che invece di festeggiare è stato nella sala d’attesa dell’ospedale per vedermi entrare e poi uscire dalla sala operatoria. Sicuramente il percorso fatto prima, durante e dopo mi ha reso una persona diversa, anche vedere le persone che come me si sottoponevano alle terapie post intervento, la mia trasformazione fisica di ieri e che ancora oggi vedo, i miei malesseri costanti dovuti ai farmaci. Sono tutt’ora nel protocollo sanitario dei 5 anni, la strada è ancora lunga, i controlli sono fissati ogni 6 mesi. In mente ho bene impressa la mia data di scadenza che è giugno 2025, ma ce la farò.
Un giorno dello scorso anno 2022 ero in ospedale Gemelli perché avevo accompagnato mio marito ad una visita, davanti a me c’era una piccola libreria con tanti opuscoli Aimac che parlavano di tutti i tipi di tumore, li ho presi, li ho letti tutti e portati a casa. Così mi è venuta l’idea di condividere la mia esperienza.
A tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo dico: forza e coraggio !!!
Un abbraccio, Rita