matteo storia

Chi sei? Parlaci un po’ di te
Matteo, 36 anni, originario dell'Umbria ma che vive a Milano da 10 anni, amante della vita, della socialità, del vivere a pieno ogni cosa, che non si lascia per vinto facilmente e che accetta le nuove sfide della vita.
Sono un amante della tecnologia, e di qualsiasi cosa che spinge al nuovo, curioso, un divoratore di informazioni e amante della natura. Cerco anche di mantenermi in forma per condurre una vita sana.

Arriviamo alla comunicazione della diagnosi, come ti sei sentito in quel momento?
E' stata una cosa molto strana la mia, visto che inizialmente pensavo che quel rigonfiamento al testicolo fosse semplicemente un'infiammazione, andando ad indagare meglio l'urologo mi disse che era un tumore ma che potevo stare tranquillo perché si opera e si guarisce nella maggior parte dei casi.
Quindi diciamo inizialmente il senso era di stupore poi di smarrimento e poi di calma, tutto in sequenza visto che io ho sempre avuto grande fiducia nell'ambito sanitario ed il medico mi ha messo in grande tranquillità.

Ho fatto tutti i controlli e analisi di rito e completato l'orchiectomia nel giro di poco tempo, successivamente ho passato una convalescenza accompagnata solo da un'infusione di chemioterapia adiuvante.

Dopo circa un anno e mezzo una nuova diagnosi che il cattivone è tornato avendo i linfonodi attenzionati e da lì è partito il vero ciclo di chemioterapia PEB di circa 2 mesi e mezzo. Mi è rimasto qualche piccolo postumo ma finalmente è tornato tutto nella norma e ora sono in follow up.

Chi ti è stato accanto?
I miei genitori sicuramente, i miei amici e anche persone distanti che non avrei mai calcolato o comunque che hanno passato una esperienza simile ma che l'hanno vissuta nel silenzio ma si sono voluti confidare con me e questo l'ho apprezzato molto come appoggio.

Credi che il percorso che hai affrontato ti abbia reso una persona diversa?
Probabilmente una persona molto più consapevole di me, dell'importanza della prevenzione dei controlli, ma che al tempo stesso ha saputo reagire anche in questa difficoltà con uno spirito positivo e che ha fatto stare tranquilli pure gli altri, o per lo meno questo mi è passato. Non amavo vedere troppa incertezza o dispiacere, per fortuna nel mio caso era una cosa risolvibile e curabile nel breve periodo.

Com'è avvenuto il tuo incontro con Aimac?
In realtà molto casualmente su internet, visto che il tumore al testicolo non è un tumore così usuale ma nemmeno così raro, ma per la mia passata ignoranza non ero molto informato, ho trovato in aimac una guida completa sulla tipologia del tumore interessato, su come viene affrontato, in cosa consiste la chemioterapia, sugli effetti collaterali; mi ha reso più consapevole su cosa stavo passando e cosa avrei affrontato.

Chi sei oggi?
Sono una persona più attenta a me ed al mio corpo senza dubbio, ho aggiunto forse inconsapevolmente o fortuitamente una nuova consapevolezza pure su quello che mangio e una maggiore sensibilità.
Porto con grande orgoglio una esperienza positiva del personale sanitario e ci tengo sempre a sottolinearlo perchè lo ritengo una grande fortuna per tutti gli italiani averlo ancora in piedi e funzionante.

Perché hai deciso di condividere la tua storia?
Avevo in realtà già condiviso il mio percorso di chemioterapia tramite i social e penso che raccontare un'esperienza come la mia e di tutte le altre persone che ci sono passate o ci stanno passando possa dare una mano a chi è in difficoltà, a non farle sentire sole e soprattutto a dare uno spunto per andare avanti e cercare di vivere con il sorriso il momento difficile e non sentirsi tutto il peso addosso ma vivere al meglio la situazione con le persone più care.

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