Chi sei? Parlaci un po’ di te
Oggi sono Mary,ho 35 anni e sono mamma di una splendida bambina di 2 anni e mezzo di nome Noemi e mio marito si chiama Giovanni.
Lavoro per un'importante multinazionale americana di Medical Device e sono un informatrice scientifica nel settore dei Dispositivi Medici per Chirurgia (non a caso).
Presento anche la Mary di ieri..23 anni e compagna di Matteo (mio coetaneo)... due ragazzi pieni di sogni e di progetti.
Lavoravo già per l’azienda multinazionale americana di Medical Device, ma con una funzione differente di back office.
Arriviamo alla comunicazione della diagnosi, come ti sei sentito in quel momento?
Gennaio 2012: io e Matteo firmiamo il rogito per la nostra casa e i nostri sogni che stavano prendendo forma
Maggio 2012: Matteo viene ricoverato con i primi sintomi
Giugno 2012: Diagnosi di Carcinoma Neuroendocrino alla testa del pancreas... caso raro e aggressivo e non operabile.
Luglio 2012: entriamo nella nostra casa la sera della sua prima chemioterapia (ricordo ancora quelle emozioni contrastanti e tanta tanta paura..)
La diagnosi di Matteo è stata anche la mia diagnosi... la sua malattia è stata anche la mia.
Ci siamo presi per mano e non ci siamo mai lasciati... abbiamo lottato per la vita e per i nostri sogni per 3 anni (ci avevano dato molto meno tempo come prospettiva), ma noi non ci siamo mai arresi.
Chi ti è stato accanto?
In primis la mia famiglia: Papà Vic, Mamma Lussy, mia sorella Lina e mio cognato Nuccio.
La famiglia di Matteo e gli amici... quelli veri!
Abbiamo trovato molto sostegno anche nel centro in cui Matteo era in cura..ci hanno accolto come una grande famiglia.
Credi che il percorso che hai affrontato ti abbia resa una persona diversa?
Assolutamente si... ci sono eventi che inevitabilmente ti cambiano.
Abbiamo due scelte e nessuna è semplice:subire in maniera passiva quello che ci accade e chiuderci in noi stessi oppure provare a reagire,far sì che tutta la sofferenza che abbiamo vissuto sulla nostra pelle non sia fine a se stessa e trovare la forza di essere da esempio a tante altre persone.
Io ho scelto la seconda... è stato un percorso molto difficile,ma ci sono riuscita.
Com'è avvenuto il tuo incontro con Aimac?
Lavorando nel settore già conoscevo ed è da tempo che volevo condividere la mia storia.
Chi sei oggi?
Oggi sono una Donna che sa dare il giusto valore ad ogni cosa. So che ogni momento va vissuto a pieno..ho conosciuto la sofferenza (quella
vera) e so quanto è stato difficile ricostruire tutto ciò che ho visto sgretolarsi e andare in frantumi.
Non permetto a nessuno di compromettere la mia serenità (l’ho pagata cara!).
Con caparbietà e grazie al supporto di colui che oggi è mio marito (un UOMO che si è saputo distinguere in tante occasioni) ho fatto delle mie paure e delle mie sofferenze la mia passione... il mio lavoro.
Oggi per me entrare in un ospedale e in una sala operatoria vuol dire supportare e aiutare il paziente.
Perché hai deciso di condividere la tua storia?
Ho deciso di condividere la mia storia perché a volte non si parla molto del ruolo di chi sta accanto.
Voglio dare un messaggio di speranza e di forza..io ho avuto la fortuna di amare e di essere amata da un angelo.
Ecco quale è stata la mia forza!
Vi ringrazio immensamente per questa opportunità e vi lascio con una citazione a me molto cara..
“Quando curi una malattia puoi perdere o vincere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre!”